Pubblichiamo una lettera indirizzata al sottosegretario agli interni Stefano Candiani e a Fabio Cantarella da poco nominato assesore nella nuova giunta del comune di Catania.
Cari Fabio Cantarella e Stefano Candiani,
abbiamo guardato la vostra diretta Facebook da San Berillo ed abbiamo ascoltato le vostre parole che restituiscono un’immagine assai parziale di ciò che il quartiere è oggi e che hanno suscitato, tra l’altro, commenti che incitano all’odio, all’intolleranza e al disprezzo nei confronti dei suoi abitanti.
Ciò che forse non sapete o vi è sfuggito è che in questi anni qualcosa di importante è successo grazie al contributo delle associazioni e degli stessi abitanti di San Berillo che hanno deciso di mettersi in gioco ed aprire il proprio quartiere all’esterno promuovendo nuove forme di abitare la città, creando nuove relazioni tra le persone e dando vita a servizi necessari là dove le amministrazioni non riuscivano ad arrivare.
Trame di Quartiere agisce promuovendo da sempre pratiche collaborative tra ed insieme ai senegalesi, gambiani, prostitute, trans, e italiani che incontriamo ogni giorno e con i quali costruiamo azioni per rendere il quartiere solidale, basato sul rispetto reciproco, aperto al resto della città e per incoraggiare uno sviluppo economico e sociale a lungo termine.
Pensiamo, tra le tante iniziative, al lavoro di prevenzione medica svolto dalla LILA (Lega Italiana Lotta AIDS) o il servizio di assistenza legale svolto da Sorcio Rosso, Officina Rebelde, al lavoro di mediazione con le amministrazioni svolto dal Comitato Cittadini Attivi e a tutti quei cittadini che volontariamente, ogni giorno, puliscono le strade del quartiere dalla sporcizia lasciata in giro dai cittadini che da fuori vengono a sporcare e degradare questo angolo di Catania.
No, il quartiere non è abbandonato come dite voi, è vissuto da quelle stesse persone che nei fatti si stanno già impegnando per recuperarlo e farlo rinascere.
Per tali ragioni non solo non ci riconosciamo nelle modalità voyeuristiche che avete utilizzato, ma contestiamo forma e contenuti di un messaggio politico che tratta in maniera fin troppo semplicistica e demagogica la complessità sociale della realtà attuale di San Berillo.
Noi di Trame abbiamo mosso i nostri primi passi dalla conoscenza della travagliata storia del quartiere, documentandola e condividendola oggi all’interno di Palazzo de Gaetani, uno spazio che si trova proprio all’interno di San Berillo e che accoglie inoltre numerose attività promosse insieme con gli abitanti, con l’idea che conoscere serva a comprendere e, conseguenzialmente, ad agire per il meglio.
In conclusione ci rammarica che in particolare tu, Fabio Cantarella, in virtù del ruolo istituzionale che ricopri all’interno della nuova giunta, hai condotto Stefano Candiani per il quartiere facendogli da guida senza conoscere in profondità i problemi e le realtà che operano in quartiere. Noi saremmo stati disponibili a introdurvi tra le strade di San Berillo, per farvi conoscere autenticamente le persone che lo abitano, per aiutarvi a comprendere a pieno quante opportunità ci sono per agire diversamente e cambiare le sorti di questa città.
W San Berillo sempre!
Trame di Quartiere