Portone a metà
C’è un portone aperto a metà, di metallo grigio scuro.
Nella parte superiore, sempre di metallo, c’è una decorazione a raggiera e sopra ancora un groviglio di fili elettrici che si estende da parte a parte e ancora oltre.
Il portone ha una cornice bianca, di recente pittura, che contrasta con l’aspetto decadente del palazzo a due piani di cui funge da ingresso. Dal tetto del palazzo fuoriescono ciuffi d’erba e piante spontanee.
Ci sono sei balconi sulla facciata, stretti e con gli infissi di legno marrone chiaro, due sono chiusi. Alcuni hanno i vetri rotti. Al primo piano, su un balcone c’è una bicicletta rossa ed un ventilatore, su quello accanto, sopra il portone, c’è una statua di gesso raffigurante un cane. Al secondo piano, un balcone, con gli infissi aperti, ospita un cagnolino “vero” dal pelo marrone, la sua cuccia, costruita con due mattoni forati ed una lastra come copertura, sta accanto allo split di un condizionatore.
Guardando al di là del portone si vede di sbieco una scala stretta, con i gradini di pietra bianchi e consumati, e un muro per metà azzurro.
Alla destra del portone, sotto una tenda da sole bianca e blu, c’è una bottega con la saracinesca abbassata che reca l’insegna “casa discografica”.
Il palazzo confina a sinistra con un’impalcatura argentata e, in prospettiva, si vede la linea di confine tra il vecchio palazzetto ed un hotel nuovo a quattro stelle.