Borgate – mostra fotografica di Pasquale Liguori
dal 9 dicembre 2017 al 30 gennaio 2018 | Palazzo de Gaetani (via Pistone 57, Catania)
Dopo l’allestimento presso la Casa della Memoria e della Storia di Roma arriva a Catania “Borgate“, esposizione fotografica di Pasquale Pas Liguori a cura di Federica Castiglione.
Un’indagine nella periferia di Roma ispirata dalla ricerca di significative opportunità con un approccio attento a evitare i luoghi comuni con cui questi contesti urbani vengono spesso affrontati.
Il criterio di ripresa ha seguito condizioni temporali e ambientali omogenee, Pasquale “Pas” Liguori ha eseguito il reportage fotografico durante le prime luci di ogni domenica mattina. Le 12 borgate raccontano un silenzio apparente, quello coincidente col collettivo ristoro nelle prime ore del mattino del giorno festivo, dopo la routine dei giorni precedenti. In quei momenti, gli edifici raccolgono la massima presenza di vite mentre piazze e strade sono praticamente deserte.
Una scelta che vede condensati gli elementi utili alle finalità di progetto. Da un lato, l’esplorazione di volumi, spazi e strutture con fattori confondenti ridotti; dall’altro, la registrazione simultanea dell’umanità non visibile ma assoluta protagonista dei luoghi.
Pasquale “Pas” Liguori è originario di Napoli. Vive e lavora a Roma dove risiede da molti anni.
Consulente aziendale, pratica da sempre la fotografia dedicandosi principalmente all’indagine sulle periferie da un punto di vista tanto urbanistico quanto antropologico e sociale.
Il suo lavoro recente nei contesti abitativi di Roma, Napoli e Berlino si focalizza sullo studio dei luoghi e degli assetti territoriali, dove la presenza umana viene raccontata attraverso le sue tracce eloquenti, in un approccio originale a metà tra reportage e ricerca sullo spazio urbano.
E’ autore di saggi riguardanti la riqualificazione delle periferie e la fotografia urbana e sociale.
Ammiro la periferia per la sua capacità di “frontiera”, di adattamento, cambiamento e proposta. La amo quando riesce a prendersi cura di sé. Soprattutto, quando si oppone all’incuria e resiste al disinteresse generale. […]
Pasquale Liguori
Nella loro dimensione simbolica le “borgate” sono quei luoghi degradati e degradanti di cui non ci si vorrebbe mai far riconoscere come abitanti, ma allo stesso tempo sono luoghi fortemente identitari, dove matura un profondo senso di appartenenza, e – ancora – sono luoghi fortemente rappresentativi dell’identità della città.
Carlo Cellamare, docente di urbanistica, Università La Sapienza di Roma